mercoledì 31 ottobre 2007

Italia sempre più multietnica

XVII Dossier statistico sull’immigrazione Caritas/migrantes
30/10/2007

Italia sempre più multietnica


Con 700 mila arrivi nel solo 2006, gli stranieri in Italia ora sono il 6% del totale: 3 milioni e 690 mila persone. Lo afferma il Dossier immigrazione della Caritas. Con la Spagna siamo il paese europeo con l’incremento annuale più alto. Ne parliamo con Franco Pittau, responsabile scientifico del Dossier.


dossier
In Italia il 6,2 % della popolazione è di origine straniera: alla fine del 2006 erano 3.690.000 i cittadini, comunitari e non, regolari. Questi i dati diffusi oggi dal Dossier Statistico Caritas sull'immigrazione, secondo il quale nel solo 2006 la popolazione immigrata è aumentata di quasi 700 mila persone.
In questo modo, l'Italia, con la Spagna, è il paese europeo con il più alto incremento annuale di arrivi di stranieri. "La migrazione è diventata una dimensione strutturale dell'Italia. Il futuro, fra 20 o 30 anni. dice che diventeremo tra i più grandi paesi di migrazione nel mondo e quasi indubbiamente il 1° paese d'immigrazione in Europa superando la Germania" lo afferma Franco Pittau, responsabile scientifico del Dossier statistico immigrazione caritas/migrantes.

In base al rapporto, nel 2006 è aumentata anche la presenza di donne immigrate, che ora rappresentano la metà degli stranieri in Italia. Un fenomeno che deve molto, probabilmente, ai ricongiungimenti familiari : 82.330 sono stati, nel 2006, i visti rilasciati per questo motivo; 19.604quelli per studio, soprattutto universitario; poco più di 3.000 quelli per motivi religiosi, solo 928 per residenza elettiva.

I lavoratori stranieri in Italia un tasso di occupazione molto alto (anche tra le donne immigrate rispetto a quelle italiane: il 58,4% a fronte di poco più del 51%), e incidono per il 6,1% sul Prodotto Interno Lordo italiano. Quasi il 60% di loro vive e lavora nel Nord Italia, per un totale di oltre 2 milioni di persone %; nelle regioni del Centro vivono circa 1 milione di stranieri (26,6%), mentre nelle regioni del Sud vive quasi il 14% degli immigrati, più di mezzo milione di persone.

La consapevolezza del cambiamento in atto sfugge, però, alla politica "C'è molta incoscienza" continua Pittau, "Occorre una base condivisa: i politici purtroppo sulla gestione del fenomeno migratorio non si sono messi d'accordo e questo penalizza enormemente l'Italia".

1 commento:

Antonio Candeliere ha detto...

E' il mondo che per fortuna sta diventando senza più confini.