sabato 3 maggio 2008

STUDENTI IN GIRO PER PALERMO, 'COMMERCIANTI NON PAGATE IL PIZZO'


STUDENTI IN GIRO PER PALERMO, 'COMMERCIANTI NON PAGATE IL PIZZO'
PALERMO - Davanti ai negozi stamattina a Palermo non c'erano solo i turisti, ma anche gruppi di ragazzini con indosso megliette blu e zaini arancioni in spalla con la scritta La staffetta della legalità, pieni di "pizzini" consegnati ai commercianti o lasciati sui banconi, tutti con un unico messaggio: combattere la mafia e le estorsioni. Protagonisti della singolare manifestazione sono stati gli alunni di otto scuole medie, divisi in gruppi di dieci, che sono andati in giro per le strade della città distribuendo i pizzini della legalità. L'iniziativa è stata promossa dalla Questura, dalla Provincia e dall'associazione Jus Vitae di padre Garau. Due agenti della questura e due poliziotti di quartiere hanno seguito gli studenti nel loro tour antiracket per le vie a maggior concentrazione di negozi: Corso Vittorio Emanuele, via Maqueda, via Ruggero Settimo, via Notarbartolo. Nei pizzini consegnati ai commercianti ci sono scritte frasi contro la criminalità organizzata: "Non permettiamo alla mafia di crescere", "No alla mafia e ai pizzini, sì alla cultura e al sapere", "Il pizzo è la tassa dei codardi, vinci la paura e sarai libero". L'obiettivo del progetto è quello di stimolare il dibattito didattico sull'argomento delle estorsioni e delle conseguenze negative che la mafia produce, pretendendo il pagamento del pizzo dai commercianti e incidendo negativamente sulla crescita sociale e sull'economia siciliana. Nell'ambito dell'iniziativa "Educazione alla legalità", partita circa un mese fa, gli studenti hanno realizzato alcuni lavori sull'argomento della sensibilizzazione alla lotta al racket, in particolare slogan, cortometraggi e power-point. I tre migliori elaborati per ciascuna categoria saranno premiati con computer portatili, videocamere e fotocamere. La cerimonia di consegna dei premi è in programma il 6 maggio nel teatro Biondo a Palermo. Saranno proiettati spot sul tema della denuncia delle estorsioni e videomessaggi registrati da attori quali Ficarra e Picone, Francesco Favino e Valerio Mastrandrea, e i musicisti Max Gazzé e Roy Paci.

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